Said, Fatima e Gesù
74 vues • 01/12/2006 • 29:42
Questo filmato è la sconvolgente testimonianza di molte persone che lavorano ognuno a modo loro per il dialogo nella verità, nell’incontro verso persone diverse.
1. Said e Fatima OUJIBOU
Saïd OUJIBOU è marocchino, berbero cristiano. Di origini musulmane, oggi è pastore evangelico itinerante. Dalla città di Evry nella regione parigina dove abita con Fatima sua moglie e i suoi due bambini, viaggia per tutta la Francia, in particolar modo nei sobborghi sensibili, per condividere con tutti la sua ragione di vita: l’incontro con Cristo per condividere con tutti la sua ragione di vita: l’incontro con Cristo!
Tramite la lettura della Bibbia, Saïd vede la sua vita “sconvolta dall’incontro con la persona di Cristo”. Si converte e riprende il dialogo con suo padre che si convertirà anche lui qualche anno dopo. Saïd Oujibou studia teologia a Léognan, vicino a Bordeaux in Francia, in un centro di formazione biblico delle Assemblee di Dio. Lì incontra sua futura moglie Fatima, di origine algerina.
La sua fede, così come la sua cultura arabo-musulmana lo spingono verso gli altri per testimoniare che è possibile essere magrebino e cristiano allo stesso tempo: una doppia appartenenza che costituisce una ricchezza per essere “un portatore di pace” tra le comunità!
Per dare la propria testimonianza, Saïd ha messo su uno spettacolo: ‘Libertà, uguaglianza, couscous’. In questo filmato si vedono alcuni spezzoni di questo one man show.
2. Andare verso l’altro: l’autobus dell’amicizia giudeo-musulmana
Un’iniziativa temeraria! Da giugno 2005 il rabbino Michel Serfaty, di Ris Orangis in Francia con la cooperazione dell’Amicizia Giudeo Musulmana, organizza i tours dell’amicizia giudeo musulmana. Per 5 settimane, dei giovani ebrei e musulmani insieme nello stesso autobus, attraversano più di 40 città in Francia, in particolare nei sobborghi difficili!
Un’iniziativa che si inserisce in un contesto di nuovo antisemitismo presente in Francia e non sorprende più! Nel ottobre 2003, davanti a suo figlio il rabbino è vittima di una aggressione antisemitica per la strada. Dei membri, appartenenti alla sua sinagoga, ricevono insulti, spintoni e sputi in quel quartiere da parte di giovani di origine magrebina. Una situazione che convince sempre più Michel Serfaty ad allacciare dei legami più forti con l’Islam!
Insieme a Farida Ait Kaci Belazouz, musulmana praticante di origine algerina, collaboratrice in questo progetto, del quale Michel Serfaty ci spiega lo scopo di questi tours dell’amicizia: osare e intraprendere il dialogo tra giudei e musulmani, denunciare e fare cadere questi famosi clichés da entrambe le parti per avere una conoscenza migliore sulle comunità ebree e musulmane, sui loro rispettivi modi di vivere e le loro preoccupazioni.
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